Risvegli difficili il lunedì mattina? potresti avere il social jet-lag
E’ la condizione in cui sperimentiamo i sintomi tipici della sindrome da jet-lag ma senza prendere alcun volo. Vediamola nel dettaglio.
Tutti sappiamo di avere un orologio biologico che raccoglie i segnali dell’alternanza luce-buio, dell’orario dei pasti e delle attività sociali per settarsi su un ritmo di 24 ore.
Questo pacemaker interno regola, tra le altre funzioni vitali, anche il nostro ritmo sonno-veglia.
Ma quando questo orologio interno perde la sincronia con l’orario abituale (ad esempio a causa del cambio di fuso orario conseguente ad un volo intercontinentale) possono comparire i sintomi della sindrome da jet-lag: mal di testa, difficoltà a prendere e mantenere il sonno, irritabilità, ecc..
Vediamo ora cosa si intende per Jet-lag sociale. E’ la condizione in cui sperimentiamo i sintomi tipici della sindrome da jet-lag ma senza prendere alcun volo. Vediamola nel dettaglio.
Può capitare di andare in carenza di sonno durante la settimana per via degli impegni sociali (scuola, lavoro, necessità familiari, ecc..) che ci impongono un certo orario di risveglio.
Se questa carenza di sonno viene recuperata dormendo fino a tardi nel weekend (2,3 o anche 4 ore in più che nei giorni lavorativi) ecco che spesso compaiono i sintomi del jet-lag.
I soggetti più colpiti sembrano essere i giovani.
Molti adolescenti vivono in costante carenza di sonno: tendono ad andare a dormire molto tardi in settimana, e si svegliano presto al mattino per gli impegni scolastici.
Lo conferma uno studio sul tema del 2018 condotto presso un liceo di Varese nel quale emerge che gli adolescenti tendono a coricarsi circa due ore più tardi nel fine settimana rispetto ai giorni di scuola, e dormono tendenzialmente 3 ore in più.
È come se i nostri ragazzi prendessero un volo con cambio di fuso orario di 3 ore, tutte le settimane.