Quali cibi per dormire meglio?
Digiuno serale o spuntino notturno? scopriamo quali abitudini alimentari favoriscono un buon riposo
A letto senza cena! Da castigo per bambini disobbedienti di qualche generazione fa si è trasformato in una
strategia di moda per raggiungere la silhouette agognata. Da un punto di vista fisiologico, tuttavia,
emergono molti dubbi su validità e opportunità di questa scelta.
Una quota corretta di carboidrati, meglio se proveniente da cereali integrali, fornisce l’indubbio vantaggio
di aumentare la secrezione della serotonina, l’ormone essenziale per contrastare l’aumento dell’ansia,
fenomeno naturale nell’uomo sin dalla notte dei tempi con il scendere dell’oscurità. Favoriremo così
l’addormentamento ed eviteremo i risvegli notturni. Il digiuno serale, invece, comporta anche la tendenza a
concentrare l’introito calorico della giornata in pochi pasti, con il forte rischio di eccedere con le quantità.
Ideale sarebbe prevedere una buona quota di ortaggi, assunti, per chi lo desidera con qualche latticino
magro.
D’altro canto, sono sconsigliate anche le abbuffate, soprattutto quelle serali. Il nostro organismo sarebbe
occupato in una lunga fase digestiva – che per alcuni alimenti può durare anche quasi tutta la notte – con
ricadute negative sulla qualità del nostro sonno.
Come detto, molto meglio invece prevedere una cena leggera, da consumarsi non in tarda serata, per
permettere al processo digestivo di concludersi prima di andare a coricarsi. Eventualmente, a metà serata,
può essere gradevole uno spuntino a base di mandorle – ricche di triptofano, un precursore della già
conosciuta serotonina – accompagnate, per chi non ha problemi di reflusso o iperacidità, da una piccola
porzione di cioccolato fondente.