Non dormo, sarà una nottataccia.
Ma siamo sicuri che sia davvero così?
Spesso gli insonni riportano una grande preoccupazione per la scarsa performance durante giorno successivo a una nottataccia.
In realtà, spesso la stanchezza del mattino viene sostituita da una ritrovata energia
Eppure questa preoccupazione non ci lascia, anzi, raggiunge il suo picco proprio quando spegniamo le luci e siamo stesi a letto, svegli, incapaci di scacciare i pensieri.
Oppure quando ci svegliamo durante la notte e invece che girarci dall’altra parte e tornare a dormire, ci ritroviamo a pensare che
🕛proprio l’indomani avremo quella riunione/quell’impegno
🕧e ora siamo svegli
🕐e non riusciamo ad addormentarci
🕜e domani saremo stanchi
🕝e tutto sarà più faticoso…
E così ci ritroveremo ancora più svegli e allora sì, che riaddormentarci diventerà complicato.
Vari studi mostrano come i fattori cognitivi – ovvero le nostre convinzioni – abbiano un ruolo centrale nel mantenimento e nel potenziamento dell’insonnia.
Per questo una parte dell’ intervento applicato all’insonnia ha come obiettivi quelli di:
➡ guidare il paziente a considerare l’insonnia e le sue conseguenze secondo una prospettiva più realistica
➡ rinforzare la sensazione di dominare e gestire le difficoltà di sonno
Vuoi vincere l’insonnia? Leggi questo articolo